giovedì, maggio 02, 2013

La matematica non è un'opinione

Tu dici incontri il Siena.
Tu dici incontri il Siena che si gioca una stagione.
Tu dici incontri il Siena con il coltello fra i denti.
Tu dici incontri il Siena che sta lì in fondo in fondo alla classifica.
Tu dici che vinci 4 a 0.

Ecco, quando capisci che sei più di un 11 schierato a casaccio, quando ti ricordi dove sta la porta e come ci si arriva, ecco che vincere contro un 11 che starà per un motivo dove sta  probabilmente non è così difficile.

E allora potremmo parlare di Osvaldo che segna una tripletta, di Candela che ci viene a salutare e a ricordare che un tempo la fascia coperta da Balzaretti si poteva percorrere senza troppi problemi, potremmo parlare di Totti che ci regala sempre perle di rara bellezza, di Lamela che zitto zitto è arrivata a quota 15 gol, della splendida giornata di sole che Roma ti sa regalare, di tanti e tanti bambini che guardano stupiti lo spettacolo più bello del mondo e ti ricordano come uno stadio pieno dovrebbe essere.

E invece nella mia testa non faccio altro che pensare a quei maledettissimi 2 punti buttati con il Pescara per non aver creduto di potersela giocare. A quei treni che passano e che lasci andare. E che poi rimpiangi sempre.

La matematica non è un'opinione. 
E quando a fine campionato andremo a fare le somme e le sottrazioni, quei 2 punti peseranno come un macigno nel bilancio che ne verrà fuori. 
E a me sta cosa non va nè su nè giù.

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