giovedì, maggio 08, 2014

Corsi e ricorsi



I corsi e ricorsi storici non sono una leggenda metropolitana.

E Vico non era fatto di LSD quando ne parlò.

I corsi e i ricorsi storici sono un modo in cui l’universo riavvolge il nastro degli eventi . 
Una sorta di rewind e fast forward con play schiacciato in un punto a caso.

E che, nel caso specifico, ti fanno tornare per un attimo ad un 93 che, a rigor di logica e cronologia, era nel secolo scorso. Nel millennio scorso.
Un viaggio di 20 anni nel solo spazio di 15 giorni.

Ci ha lasciato Boskov.   
L’allenatore di una Roma che contava nell’undici  titolare Benedetti, Bonacina e Piacentini. 
La Roma che vide l’esordio di Totti in quel di Brescia. La Roma che vinse 2-0 all’Olimpico contro il Milan dei record (e inflisse a quelli che allora sembravano invincibili la prima sconfitta in una gara ufficiale, prima che una punizione di Asprilla 10 giorni dopo sancisse la fine di un’epoca anche in campionato).
E allora forse il Venerdì della Liberazione non era il Milan dei record, anzi forse ne era la peggior caricatura, ma un 2 a 0 in casa contro il diavolo rossonero non può non riportare a quella sera, soprattutto quando il mister ci lascia a 48 ore di distanza.

Anche per la dinamica del primo gol, sotto la Nord, ora come allora. 

Pjanic come Caniggia, si parva licet. 

Una volata spinta dalla Sud. 

Allora, ricordo come fosse oggi, sembrò che fosse stato l’”Ohhhhh” della Sud a spingere l’argentino che volò come il vento.
Ad essere onesti la cronaca del gol di Miralem dalla Sud può essere riassunta in “Dai sta palla, cazzo....passa sta palla....ndo cazzo vai....passalaa....GOOOOOOOOOOOLLLLL”.

Però anche in questo caso, giurin giurello, la partecipazione è stata massiccia, in quello che, anche solo intuendolo, è stato forse il gol più bello della stagione.

E quando segna Gervinho, fa un po’ il Muzzi dell’epoca, uno era carrozziere, questo tendina ma sempre di automobili e accessori si sta parlando.

Il diavolo farà le pentole ma non i coperchi, è noto ai più. 

Corsi e ricorsi.

E poi si va a Catania. 
E se vogliamo parlare di corsi e ricorsi, è sempre lì che ci si prova a giocare tutto. 
Come nel 2008 che ci fece tricolori per un'ora.

Corsi e ricorsi.

Fu proprio dopo Catania – Roma che lo scorso anno prese vita il Teorema del Limite Centrale che già in sè conteneva i dettagli della fine di questa stagione.

Da Gennaio dell’anno scorso è cambiato tutto ma, come in tutti i teoremi, ci sono gli assiomi:

Catania è un campaccio, sembra che questo 7 a 0 lo dovremo scontare ancora per ennemila anni, roba che neanche Zeus con Prometeo si è accanito tanto.
Tutti col veleno. Loro. Noi sembra che stiamo andando ad una gita con i compagni delle elementari.”

Ed anche la risultante poco si discosta:

“Il vero nodo della questione è che il tuo problema diventa un mio problema, perchè il tuo problema mi fa andare di traverso l'intera settimana entrante e non ne sono propriamente entusiasta.”

Corsi e ricorsi.

E se abbiamo cominciato con un 93 che stava lì a guardarci con paterno affetto, chiudiamo definitivamente questo campionato un po’ come 21 anni fa, con qualche rimpianto forse, ma con una volata superiore a tutte le aspettative, risorti da un momento difficile come era allora e lottando fin che le forze ce lo permisero e con quel fare testaccino che a noi piace tanto.

In questo viaggio fra i ricordi, ho aperto la scatola delle memorie e recuperato un Guerin Sportivo del 1993 dove una Valentina quattordicenne, scriveva al Direttore Bartoletti una lettera d’amore per la Roma dell’epoca, subito dopo la finale con il Torino. 
Che a 21 anni di distanza mi fa ridere pensare che le mie coetanee a quei tempi scrivevano a Cioè con amori impossibili e domande improbabili. 

La quattordicenne di allora scriveva, al termine di una lunga dichiarazione d’amore datata 19 Giugno 1993: 
“I secondi non restano alla storia ma sicuramente per sempre nei nostri cuori. Grazie Campioni”.

La trentacinquenne di oggi scriverebbe la stessa cosa. Allo stesso Amore di allora.

E mo’ trovateme una che scriveva a Cioè che può fare la stessa cosa.