giovedì, aprile 03, 2014

La morale della Favola.

A Roma-Parma ci siamo lasciati e a Roma-Parma ci ritroviamo.

8 minuti di diluvio e 82 di sole nel giro di un post.

Che, dannazione, se c'è un calendario bisogna pur seguirlo.
E quindi tutto ha inizio da Roma-Parma.

D'altronde Roma-Parma per noi è il principio e la fine, l'alfa e l'omega.
Che se dici Roma-Parma dici Totti, Batistuta, Montella, fate come vi pare ma sfido chiunque a non farsi passare questa tris in mente anche solo per un nanosecondo (e nel fotogramma del vostro cervello al 99% Totti si starà levando la maglia storica).

E se Batistuta (o "un Batistuta") rimarrà sempre quello che ci è mancato quest'anno e Montella lo vedremo tra un paio di partite in modalità aereo-off, Totti è sempre lì, nel centro, "e tutto il resto è soltanto sfondo" come direbbe il buon Niccolò Fabi.

E che sfondo.

Perchè, ieri, tutti da applausi (ecco, forse Torosidis un po' meno ma siamo gente di cuore).

De Sanctis che Dio lo benedica sempre.
Torosidis, come sopra (due righe sopra).
Castan, che dicono tutti "senza Benatia, però..." e invece ha dimostrato il suo.
Benatia, un perfetto ibrido tra Samuel e Aldair, la più grande dimostrazione dell'evoluzione della specie.
Maicon. Inizia a correre sempre a metà partita, ma quando comincia bravo bravo.
De Rossi. Con tutti i miei dubbi e perplessità sui suoi passaggi in orizzontale.
Destro. E il suo sinistro dalle alterne fortune.
Pjanic. Che invece di chiederci un regalo di compleanno, regala a noi un bel picco nell'elettrocardiogramma.
Gervinho. Il Forrest Gump de' noartri. L'uomo che correva davanti ai palloni.
E poi lui. Taddei. Che ormai ha giocato in tutti i ruoli in cui gli è stato chiesto di giocare e pure quando il portiere è stanco comunque pensi "Tranquillo, c'è Rodrigo in panca". Un altro che a Capodanno dorme. 
E quella corsa sotto la Sud io non me la dimenticherò mai. 
Gli ultimi romantici vivono in Curva. 
Ma d'altronde si chiamerà "Unico e Grande Amore" per un motivo, no?

E poi su quello sfondo c'è Strootman che twitta Forza Roma, Naingolaan che twitta daje, Florenzi che riesce a farsi vedere anche in soli 5 minuti, Ljaic che forse avrebbe bisogno di un po' più di 5 minuti, Romagnoli che sembra giochi da 20 anni e Bastos che pare riesca a fare finalmente qualche cosa di buono dopo che l'unica era stata la sciarpa alla presentazione.
Va be' dai, Totti rimane al centro, oggi come ieri, però lo sfondo odierno sembra un po' meno desolante delle stagioni passate, quando qualcuno osava dire che Tachtsicoso faceva il Totti. Certo che di eresie ne abbiamo sentite tante eppure siamo ancora vivi. Poi dici lo spirito di sopravvivenza.
 
E quindi Roma-Parma 4 a 2. 
La società dei magnaccioni. Barbera e Champagne. Grazie Roma.
E salutiamo l'Olimpico col Sole per questa stagione.

Ed ora tocca andare a Cagliari. E non dico altro.

Ma tra Parma e Cagliari c'erano Lazie, Sampdoria, Bologna, Inter, Napoli, Udinese, Chievo,  Torino e Sassuolo, mi direte.

In mezzo, tra il diluvio e il sole, c'è stato tutto il resto, compresa la squalifica della Curva e la gioia immensa di ritrovare gli ultimi tre gradini dell'Olimpico dopo un mese di assenza. 

Ma soprattutto "in mezzo c'è tutto il resto, e tutto il resto è giorno dopo giorno e giorno dopo giorno è silenziosamente Costruire" direbbe sempre il buon Fabi di cui sopra.

E se pensiamo sempre da dove siamo partiti, direi che ricostruire una città laddove avevano gettato il sale, non è proprio da tutti.

E, sempre per continuare, "Costruire è sapere e potere rinunciare alla perfezione".
Per cui, basta con questi conti, +9, -8, +28. 
Sarà il totale che ci dirà dove andremo e cosa faremo, ma intanto che facciamo i conti su cosa la matematica renda o non renda possibile, rischiamo di perdere la visione di insieme (non ci vuole una laurea in fisica nucleare per dire che 73 punti sono tecnicamente "na cifra") e rischiamo di rendere fallimentare la migliore stagione degli ultimi anni solo perchè i conti potrebbero esser meglio di come sono.
Che il teorema del limite centrale abbia un fondamento o meno, ai posteri l'ardua sentenza.
Per ora godiamoci questa casa che cresce, la Chiesa al centro del Villaggio e lo Stadio al centro di Tor di Valle e come Pollicino mettiamo altre tre briciole in tasca che, morale della favola, non si sa mai che possano tornare utili.

morale



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