Szczesny, Digne, Rudiger, Manolas, Florenzi, De Rossi, Strootman, Naingolaan, Pjianic, Dzeko, Salah, Totti.
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Il primo che mi dice "che cazzo di squadra di campioni che c'avevamo", lo attacco a un muro con i chiodi.
Quella sopra è la Roma dell'esonero di Garcìa, più o meno di questo periodo, più o meno tre anni fa, giorni in cui passavamo agli ottavi col Bate tra i fischi di tifosi delusi dalla prestazione e ci avvicinavamo verso lo Spezia e il definitivo tracollo.
E siccome Facebook ha questa brutta abitudine di ripropormi ciò che scrivevo, e di Roma scrivo abbastanza, vi scrivo alcuni dei vostri commenti ai miei post di allora (ometterò gli autori per salvaguardare la loro privacy):
"Rudiger è una pippa"
"C'è un motivo per cui Naingolaan non gioca in Nazionale"
"Dzeko è un altro Doumbia"
"Sabatini prende le stecche...incompetente...ladro....a casa"
"Pjanic non vale niente, sa solo tirare le punizioni"
"Salah a che serve?"
"Garcia non ha uno schema, lo hanno capito tutti"
Ora, fermo restando che mi pare chiaro che la crisi si sia ufficialmente aperta a Cagliari e che ci stiamo insesorabilmente avvicinando alla fine di quest'ennesima avventura a tragico finale, non posso non riscontrare quantomeno delle somiglianze (per non chiamarlo un vero e proprio deja vu) tra i commenti di allora e i commenti di oggi.
Non cambio idea rispetto a quanto scrissi nel gennaio 2016 in un post che si chiamava "il giorno della marmotta".
Prescindendo che la partita di ieri aveva come unico obiettivo quello di tornare senza infortuni e non aveva alcuna valenza e avrei trovato anche stupido andare a fare la partita della vita contro una squadra che voleva continuare il proprio cammino in Europa (che è stata l'esatta partita di merda che ha fatto il Real con il CSKA), quello che è chiaro è che non si tratta di schemi ma di improvvisa amnesia dei fondamentali del pallone, dallo stop, al rinvio e al possesso palla.
E per carità, possiamo cambiare allenatore, c'è Serse Cosmi che ha subito rilasciato un'intervista in cui dice che allenare la Roma è il suo sogno da bambino, non vorrei mai che ce lo lasciassimo scappare.
Ma ecco, io sinceramente se gente come Manolas, Fazio, Nzonzi e compagnia, ricomincia a giocare a pallone con Serse Cosmi, Donadoni, Montella o Sousa, più che sentirmi sollevata mi sentirei un po' presa per il culo, se ve la devo dire tutta.
Detto questo, e riservandomi di raccontarvi più avanti la mia teoria sulla nostra incapacità di realizzazione, quello che vedrei come completo ribaltamento di uno schema già visto e rivisto non sarebbe quello di cambiare allenatore ma di chiuderli con questo allenatore a Trigoria fino a Giugno, ma chiusi proprio, con sedute di doppio allenamento e al massimo un'ora d'aria (di giorno) per incontrare i familiari. Poi a Giugno prendiamo chi vi pare.
Se no rimarremo nei secoli dei secoli ostaggi di giovani milionari viziati che vogliono fare la bella vita a Roma.
Se no si chiama coazione a ripetere, e di solito è propria dei matti.
"Se no, davvero, sarà sempre il maledettissimo giorno della marmotta. Ci sveglieremo sempre come Bill Murray con "I got you Babe" in sottofondo. E continueremo a tentare il suicidio nei modi più strani risvegliandoci e rivivendo sempre il 2 Febbraio."
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Il primo che mi dice "che cazzo di squadra di campioni che c'avevamo", lo attacco a un muro con i chiodi.
Quella sopra è la Roma dell'esonero di Garcìa, più o meno di questo periodo, più o meno tre anni fa, giorni in cui passavamo agli ottavi col Bate tra i fischi di tifosi delusi dalla prestazione e ci avvicinavamo verso lo Spezia e il definitivo tracollo.
E siccome Facebook ha questa brutta abitudine di ripropormi ciò che scrivevo, e di Roma scrivo abbastanza, vi scrivo alcuni dei vostri commenti ai miei post di allora (ometterò gli autori per salvaguardare la loro privacy):
"Rudiger è una pippa"
"C'è un motivo per cui Naingolaan non gioca in Nazionale"
"Dzeko è un altro Doumbia"
"Sabatini prende le stecche...incompetente...ladro....a casa"
"Pjanic non vale niente, sa solo tirare le punizioni"
"Salah a che serve?"
"Garcia non ha uno schema, lo hanno capito tutti"
Ora, fermo restando che mi pare chiaro che la crisi si sia ufficialmente aperta a Cagliari e che ci stiamo insesorabilmente avvicinando alla fine di quest'ennesima avventura a tragico finale, non posso non riscontrare quantomeno delle somiglianze (per non chiamarlo un vero e proprio deja vu) tra i commenti di allora e i commenti di oggi.
Non cambio idea rispetto a quanto scrissi nel gennaio 2016 in un post che si chiamava "il giorno della marmotta".
Prescindendo che la partita di ieri aveva come unico obiettivo quello di tornare senza infortuni e non aveva alcuna valenza e avrei trovato anche stupido andare a fare la partita della vita contro una squadra che voleva continuare il proprio cammino in Europa (che è stata l'esatta partita di merda che ha fatto il Real con il CSKA), quello che è chiaro è che non si tratta di schemi ma di improvvisa amnesia dei fondamentali del pallone, dallo stop, al rinvio e al possesso palla.
E per carità, possiamo cambiare allenatore, c'è Serse Cosmi che ha subito rilasciato un'intervista in cui dice che allenare la Roma è il suo sogno da bambino, non vorrei mai che ce lo lasciassimo scappare.
Ma ecco, io sinceramente se gente come Manolas, Fazio, Nzonzi e compagnia, ricomincia a giocare a pallone con Serse Cosmi, Donadoni, Montella o Sousa, più che sentirmi sollevata mi sentirei un po' presa per il culo, se ve la devo dire tutta.
Detto questo, e riservandomi di raccontarvi più avanti la mia teoria sulla nostra incapacità di realizzazione, quello che vedrei come completo ribaltamento di uno schema già visto e rivisto non sarebbe quello di cambiare allenatore ma di chiuderli con questo allenatore a Trigoria fino a Giugno, ma chiusi proprio, con sedute di doppio allenamento e al massimo un'ora d'aria (di giorno) per incontrare i familiari. Poi a Giugno prendiamo chi vi pare.
Se no rimarremo nei secoli dei secoli ostaggi di giovani milionari viziati che vogliono fare la bella vita a Roma.
Se no si chiama coazione a ripetere, e di solito è propria dei matti.
"Se no, davvero, sarà sempre il maledettissimo giorno della marmotta. Ci sveglieremo sempre come Bill Murray con "I got you Babe" in sottofondo. E continueremo a tentare il suicidio nei modi più strani risvegliandoci e rivivendo sempre il 2 Febbraio."
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