venerdì, novembre 09, 2018

La sindrome del Pesce Rosso

Al tifoso romanista medio ho sempre contestato la bipolarità, in sintesi oscillazioni insolite del tono dell’umore e della capacità di funzionamento della persona, alternando stati depressivi e maniacali.

Ultimamente però mi sto convincendo che abbia la sindrome del pesce rosso, che a dispetto delle credenze popolari non ha la memoria limitata ma selettiva, vale a dire ha una qualche coscienza di ciò che è accaduto in precedenza, ma non sa esattamente che cosa.

Provo quindi a ricapitolare esattamente cosa è successo nelle puntate precedenti, per velocità mi limiterò agli ultimi 40 anni, dalla dirigenza Viola a quella attuale.

Partiamo da un dato: 39 anni - 11 trofei.

1979-1991: Epoca Viola. 12 anni in cui si annoverano 1 primo posto, 2 secondi posti e un terzo posto. Il resto sono tutte posizioni sotto al 5to tra cui anche un decimo. Finale di Coppa dei Campioni persa. Finale di Coppa Uefa persa. Cessioni mai digerite: Di Bartolomei e Ancelotti (!!). Acquisti mal digeriti: Manfredonia, con spaccatura della Sud. Su quest’epoca non mi soffermo perchè non l’ho vissuta appieno sebbene fossi abbonata nell’ultimo anno.

1991-1993: Parentesi Ciarrapico. 1 quinto e un 1 decimo posto. Famo finta che non è esistita.

1993-2011: Epoca Sensi prima e seconda. Il primo (e unico) quarto posto arriva nel quinto anno di gestione, il 97/98, dopo un settimo posto, due quinti posti e addirittura un dodicesimo posto. Seguono un sesto e un quinto posto. Nel 2000 parte una dispendiosa campagna acquisti che avviene dopo l’iniezione di capitali derivanti dall’entrata in borsa e se avessimo un po’ di memoria sapremmo che quello scudetto alla fine è stato un puro caso, perchè se il Parma fosse arrivato con qualcosa da guadagnarsi avremmo potuto assistere a un altro Roma-Lecce o Roma-Sampdoria, perchè nonostante avessimo una squadra stellare siamo arrivati all’ultima giornata con ancora tutto in ballo.
Nota di colore, quell’anno riuscimmo a fischiare la squadra prima in classifica dopo la papera di Antonioli col Perugia.
Dopo lo scudetto arriva un secondo posto, poi un ottavo posto, di nuovo la seconda posizione e poi ancora ottavo posto, per arrivare ai tre secondi posti consecutivi. Nel frattempo la crisi viene mascherata soltanto da plusvalenze fittizie. Il monte ingaggi è di 100 milioni di euro. Negli ultimi anni delle gestioni Sensi, soprattutto quella di Rosella non si acquista praticamente nessuno ma nella campagna acquisti del 2008 riesce addirittura a spendere 33 milioni di euro e a cedere per 17, con 16 milioni di passivo (by the way 16 milioni di passivo per comprare Diamoutene, Motta, Menez, Baptista, Riise, Loria, Antunes e Artur). L’anno dopo prende praticamente solo giocatori a parametro zero. Alla fine con 300 milioni di euro di debito (grazie ai debiti di Italpetroli caricati sulla Roma) la società viene ceduta ad Unicredit che poi venderà agli Americani.
Durante l’epoca Sensi vengono ceduti Giannini, Cassano, Samuel, Cafu, Chivu, Aquilani, Emerson, tanto per dire qualche nome.

2011-2018: Epoca Americana. Il 2011 è l’anno zero della nuova gestione societaria che eredita una situazione economica e patrimoniale disastrosa. Il 2011 è anche l’anno del livellamento del monte ingaggi. Le prime due stagioni non sono positive, un sesto e un settimo posto. Nel 2012 si mette mano alla rosa della prima squadra. Le campagne cessioni e acquisti si basano su plusvalenze vere che servono anche a tenere in piedi i conti per essere in linea con il FFP. Dal 2013 si registrano 3 secondi posti e 2 terzi piazzamenti, una semifinale di Champions League, sintomo che comunque le campagne di cessioni sono state adeguatamente compensate da quelle degli acquisti se guardiamo i risultati finali. Nasce la Roma femminile, l’accordo con la Nike.
Ah sì, cambiano lo stemma, che poi all’ultimo derby la coreografia ci ha mostrato che ne abbiamo cambiati circa 30.
Ah giusto, mandano in pensione Totti a 41 (quarantuno) anni e lo assumono come dirigente.
Nonostante questo, il mood generale è che questa sia la gestione più fallimentare della storia della Roma, che rileggendo tutto mi fa tanto ridere.

Ora, ecco, per me potete fare i pesci rossi e selezionare quello che vi pare. Quelli sopra sono i fatti. E’ esattamente quello che è successo.

Con la differenza che adesso molti ci sperano che vada male, così se ne vanno gli americani e torna un Ciarrapico oppure i debiti e non vinciamo un cazzo uguale perchè 11 trofei in 39 anni ci dicono che forse forse vincere non è proprio il nostro mestiere e non lo è mai stato.

Un tempo almeno avevamo la tifoseria più bella del mondo, adesso perdonatemi ma c’è la brutta copia di quella tifoseria lì.

Per cui fatemi il cazzo del piacere se volete fare i tifosi della Roma di sostenere una squadra che in 6 anni non è mai scesa al di sotto del terzo posto, al di là del risultato, al di là delle discussioni, al di là di tutto. Che non vuol dire non essere critici, ma tra essere critici e buttare merda c’è una bella differenza.

ps. Giusto per la cronaca vorrei ricordare che l’anno scorso dal 26 Novembre al 3 Febbraio avevamo fatto 10 punti (DIECI) in nove partite e già volevate cacciare tutti.

1 commento:

PhilipDick ha detto...

Applausi!