mercoledì, aprile 17, 2013

Te la ricordi Lella?

Quando penso al Torino penso alla finale di Coppa Italia al cardiopalma del 1993.

Penso a Giannini che tira 3 rigori.
Penso a Fimiani in porta.
Penso a Boskov in panchina.
Penso che giocavamo con Bonacina, Benedetti e Comi.
Penso a quel capellone di Silenzi (che poi non so se era più capelli o più naso) e a come m'ha ammazzato l'urlo in gola.
Penso alla mia lettera d'amore alla Squadra che il Guerin Sportivo pubblicò la settimana dopo.

Quando penso al Torino, insomma, campo di ricordi.
Di ricordi di una Roma testaccina che ci provava fino alla fine anche quando tutto sembrava perduto. E magari lo era, ma non si arrendeva all'evidenza.

Ricordi, per l'appunto.

La formazione dice che è figlia del turn over in vista della semifinale di coppa, ma è comunque quella che è universalmente riconosciuta come un vero e proprio accrocco.

Ritiriamo fuori dalla naftalina Balzaretti, rifacciamo la cipolla a Osvaldo, proviamo Dodò dall'inizio e Perrotta per tenere alta la bandiera della retroguardia spallettiana.

Insomma si tira per tirare, si lancia per lanciare, si cammina per camminare.

Che poi pensi, che ambizioni avrà questo Torino qui? Galleggia a fondo classifica ma lontana dal baratro, non è che c'ha appuntamenti a breve, giocherà una partita tranquilla e ordinata sperando di buttarla dentro se capita.

E invece eccoteli qui, pronti col coltello fra i denti.

E' vero pure che se ti presenti in queste condizioni è anche istigazione a delinquere.

Fatto sta che non ci temono e noi non è che facciamo qualcosa per impaurirli.

Riprova sta nel fatto che andiamo in vantaggio con l'unica variabile che, comprensibilmente, non avevano preso in considerazione: un cross di Balzaretti. C'è chi grida al miracolo, c'è chi vede apparire segnali in cielo "in hoc signo vinces" manco fossimo a Ponte Milvio, c'è chi è colto da attacchi epilettici, il che è ulteriormente alimentato dal fatto che la testa che la mette dentro è quella di Osvaldo, neanche ci ricordavamo di averlo (io in realtà sì, visto che è stata la rovina del mio fantacalcio).

Dopo un uno-due del genere non puoi non pensare che i pianeti non si siano allineati per 90 minuti per farti portare a casa sti 3 punti.

E quando si allineano i pianeti serve un evento astrale notevole per farli disallineare nel giro di 8 minuti. 
Tipo un rinvio su se stesso di Burdisso che consente a Bianchi di metterla comoda comoda in porta con Stekelenburg messo tranquillamente a sedere.

Oh, 1 a 1. Stavamo preoccupati.

Con Cerci che ha improvvisamente imparato a tirare le punizioni anche un po' più di preoccupati. 
Per fortuna c'ha ancora il retaggio di esser stato uno di noi in quanto a rapporto con le misure e prende sempre uno dei pali. 
Noi invece continuiamo ad avere sempre dei leggerissimi problemi cardiaci ma tant'è.

Non è comunque la strada per andare in paradiso.
O, qualora lo sia, è decisamente buia e noiosa.

Fino al nono minuto del secondo tempo (minuto fino al quale dormivo sul divano), quando Totti entra in campo e finalmente il gioco esclama "mi illumino d'immenso".

E voi mi direte: è merito di Totti il gol da applausi a scena aperta di Lamela pochi minuti dopo? 
Mah, probabilmente no, ma io una domandina me la farei, non la prenderei proprio per una coincidenza.

Fatto sta che vinciamo, che facciamo? 
Non ce lo facciamo prendere qualche attacco alle coronarie nella mezz'ora che resta?
Orsù.

Il Toro ci prova, anche se con il Capitano in campo adesso un po' di paura ce l'ha. 
Cerci ha ben interpretato il ruolo dell'ex rompipalle e ce la mette tutta per farmi andare di traverso il pranzo domenicale.

Noi ci proviamo un po' meno e l'attacco è decisamente smarrito tanto che l'analisi tecnica migliore l'ha fatta mia madre, passata a vedere se eravamo ancora vivi, chiedendo "Ma chi è quello che cammina senza meta invece di correre in area?" - "Osvaldo, mamma, Osvaldo".

E quindi tra picchi dell'elettrocardiogramma e Balzaretti che adotta la strategia dell'espulsione per non dover esser costretto a riprovare a crossare, arriva il triplice fischio a donare un po' di sollievo al nostro fisico, che dopo una stagione come questa un po' provato lo è.

Oh, abbiamo vinto.
Oh, certo potevano pareggiare.
Oh, mica staremo a fare gli schizzinosi.
Oh, so' 3 punti.
Oh, te li ricordi?
Oh, la Lazio ha perso.
Oh, stiamo a pari punti.
Oh, come due settimane fa.
Oh....che volemo fa'?

Te la ricordi Lella? 
Quella della canzone, quella che "dice co'la faccia indifferente: me so' stufata nun ne famo gnente e tireme su la lampo der vestito..." 

Non ha fatto una bella fine....

Giù la lampo, Roma mia, facciamo un po' l'amore con sto campionato che magari ci divertiamo pure.


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