lunedì, febbraio 25, 2013

Veni, Vidi, Vici

Che poi a me Bergamo fa sempre salire il veleno.

Sarà un atavico retaggio di Publio Scipione contro Annibale.

Di Giulio Cesare contro Vercingetorige. 

Di Romani contro Galli.

Di Impero contro barbari.

Comunque a me fanno salire il veleno. 

"Si vis pacem, para bellum". 

Ci puoi giurare che voglio la pace (la mia). Ma soprattutto che con l'orobico è guerra.
Anche se la formazione ha un che di fantasioso. 
Pjanic a far da costruttore di gioco, Marquinho esterno. Florenzi in panca. Balzaretti a far non si sa cosa. Devo dire che inizialmente mi solleva qualche dubbio. 
Poi penso che o così o Bradley a gestire il centrocampo e tutto sembra avere un po' più di senso. 

Prima informazione di servizio: annunciato maltempo in tutta Italia. L'unico campo in cui scende la nevicata del '56 però è solo Atalanta.

Seconda informazione di servizio: c'è in campo Livaja. Quello che per me e Stefano è stato Alvarez per 90 minuti contro l'Inter. Quello che non ha mai segnato in serie A. 
Neanche il tempo di scambiarsi un whatsappino sul tema che questo giovane virgulto segna in serie A. Contro di noi. Strano. 

1 a 0 e già iniziamo a spulciare il calendario per vedere se qualche santo è rimasto ancora da richiamare all'appello.

Come da previsioni, Marquinho esterno non je la fa. E' un dato di fatto. Glielo urlo anche.
Si vede che mi ascolta, si accentra e inventa quella che tecnicamente viene chiamata "la busta": sinistro preciso che si insacca alla destra del povero Consigli. Vedi a darmi retta.

Daje: 1 a 1 e caffè corretto con la sambuca per me e Papà che ci sta sempre bene.

Intanto continua a nevicare e sinceramente non ci si capisce più niente. 
Pallone bianco su manto bianco non aiuta a seguire l'azione, proprio no. 
Però due certezze emergono abbastanza chiare: che Lamela oggi proprio non è sceso in campo, incapace di saltare l'uomo anche se quell'uomo si chiama Biondini. 
E che Balzaretti sta ai cross come io sto all'uncinetto, due rette parallele che non si incontreranno mai.

Ma bianco su bianco che vai, bianco su bianco che trovi, ecco che ti fischiano una punizione al limite su cui Pjanic si avventa da vero condottiero. Tiro a giro che si insacca di nuovo alla destra di Consigli, che io lo dico sempre, che è sempre meglio la sinistra, magari ci penserà pure il portierino quando andrà a votare stasera. Che poi, onestamente, io non c'ho capito una cippa lippa, non ho visto niente, ho visto la squadra esultare e sono saltata dal divano in preda alle solite discrete e sobrie esternazioni di giubilo. 

Daje ancora, che per una volta si può andare al riposo anche psicologicamente in vantaggio, che il campo è pesante e il morale aiuterebbe.

Ma sia mai, c'avete ragione, se non ci lasciamo una coronaria a partita non c'è gusto. 

Anche perchè, dopo diverse invocazioni all'uopo, ci danno anche un pallone colorato così riusciamo a vederlo anche meglio. 
Il secondo gol in serie A di quello che ha appena segnato il suo primo gol in Serie A. 
Sto Livaja ci perseguita, è ufficiale. 

A volerla dire tutta, era fallo, anzi, l'ha proprio sdraiato il difensore. 
Ma l'arbitro avrà pensato che Torosidis stava facendo snowboard, perchè fischia e indica il centrocampo. Ti pareva.

E quindi pure sto giro si va al riposo con il morale sotto gli scarpini. 

Diamine.

E mo', dai mettiamo Florenzi e leviamo Balzaretti, potrebbe essere un'idea.

Invece torniamo in campo con nulla di nuovo da segnalare, se non le righe rosse in mezzo al campo.

Rosso sangue.  Come quello che deve scorrere.

Ma i primi 20 minuti, complice il campo non offrono grandi palpitazioni. 
L'unico sussulto è l'ingresso del buon Perrotta. Che suscita un "Perrotta????", esattamente come fu a Siena. 
Lì lo stupore portò bene dopo tutto. So' segnali.

E poi quello che non ti aspetti. O meglio te lo aspetti ma di solito con un epilogo diverso. 
Ossia Torosidis cerca un cross di testa a rientrare dal limite destro dell'area. 
Il cross non gli riesce. 
La voleva rimettere dentro. 
Ma invece di buttarla all'indietro o sui piedi dell'avversario, va a finire che la mette in porta. GOOOOOOOOOOOOOOOOOL. 
Di culo, senza dubbio, ma mentre la corda vocale muore quest'informazione è completamente ininfluente.

Ed ora dobbiamo amministrare sto vantaggio, vi prego. 
C'ho un'età, so' provata dagli anni, fatemi passare una domenica tranquilla. 

Ecco, magari sarei sopravvissuta bene anche senza Tachtsicoso per 10 minuti ma se si fa per perder tempo va bene anche lui.

I Galli cominciano a capire che finisce come narrano gli antichi. 
Tra l'altro Atalanta nella mitologia perse la gara perchè si fermò a raccogliere le 3 mele del giardino delle Esperidi.
Tre.
Oh, lo dicono pure i greci oltre ai romani, non è il caso che vi innervosite.
Vi ci siete voluti chiamare voi così, mica io. 
E ve la prendete col povero Perrotta, una bella gomitata in area che merita un secondo giallo e l'espulsione. 
Che poi devo dire che vincere è bello. 
Se gli altri rosicano anche di più. 
Peccato che ste cose a noi succedono sempre a gioco fermo. 
Ma forse è meglio così, in una giornata del genere meglio evitare altre discussioni "Tira tu il rigore che poi lo sbaglio io".

E arriva il triplice fischio, s'abbracciano tutti, 3 punti in saccoccia e quota 40 che, a volerla dire tutta, significa che possiamo smetterla di guardare giù e cominciare a guardare su, che non è poi un brutto panorama.

Veni, Vidi, Vici. 
E pure Giulio Cesare avrebbe aggiunto: Daje.



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