venerdì, gennaio 25, 2013

Vintage is cool

La Coppa Italia senza Roma-Inter è un po' come Sanremo senza Albano e Romina. 
E' sempre Coppa Italia ma con Roma-Inter lo è un po' di più.

Sarà che negli ultimi anni è stato un appuntamento fisso e saltarlo un po' dispiace.

Sarà che a noi augurare un novello Nerone alla Gallia Cisalpina piace sempre tanto.

La saga continua.
Siamo come Guerre Stellari, Indiana Jones, Ritorno al Futuro.

In realtà sa tutto un po' di deja vu. 

Forse perché abbiamo visto lo stesso calcio di inizio non più di 72 ore fa.
E che ci siamo strozzati non più di 70 ore fa.
E che piove pure.

Corsi e ricorsi storici.
Anzi, no. Tachtsicoso è in campo dal primo minuto.
Corsi e ricorsi storici con handicap.

Va be', cominciamo e non facciamola troppo lunga.

Piris è scatenato, per una volta gli hanno tolto l'elastico e riesce ad avanzare sulla fascia e, siccome da che mondo è mondo e da che il calcio è calcio, se crossi in area può essere che qualcuno la prenda, può succedere che, se Piris crossa e Florenzi incorna, segni.
1 a 0.
Per ora come Domenica.
Vediamo che potete fare, ci si potrebbe riprovare per esempio.

E infatti, 20 minuti dopo, a-ri-Piris, a-ri-cross, a-ri-colpo di testa, a-ri-gol. 
Di Destro che, se non usa il sinistro, la porta la prende. 
Perchè se è vero che chi non ha buona testa abbia buone gambe, per la proprietà transitiva se non hai buone gambe conviene avere buona testa.

Su, dai, 2 a 0 è un buon risultato per andare negli spogliatoi.
E poi l'Inter ha schierato un centrocampo più affollato del 90 la mattina alle 8, Palacio sta solo soletto a pensare che forse l'età per il codino è ormai passata, e che se non ti chiami Roberto Baggio non ha molto senso.

Daje su, noi siamo la Roma. 
L'unica squadra che può prendere gol con un tiro dalla trequarti.
E infatti, lo prendiamo.
Alla fine del primo tempo.
Come Domenica.
E poi non dite che non ve l'avevo detto.

E va be', proviamo nel secondo.

Ma è più la paura del 2 a 2 che la voglia del 3 a 1. 
E qualche attacco alle coronarie ci tocca, con i soliti flipper in area nostra che neanche Verdone in Troppo Forte starebbe al passo.

E quando al 90mo Lamela ha sui piedi la palla del 3 a 1, facile facile, si emoziona e si ferma a pensare che noi al 90mo i gol possiamo solo prenderli, non farli. Pensiero che dura quei 4 secondi necessari per perdere il tempo di tirare. 
Cogito ergo sum. Però cosa sei non te lo dico, è meglio.
 
E arriva il triplice fischio su un 2 a 1 che non mi lascia del tutto tranquilla.

Perchè Ottavio Bianchi sosteneva che nelle qualificazioni con andata e ritorno la strategia da adottare fosse:

- se la prima partita era in trasferta, 0 a 0 era il risultato da puntare
- se la prima partita era in casa, l'unico obiettivo era quello di non prendere gol.

E, se la memoria non mi inganna, la Roma quell'anno ha vinto la Coppa Italia ed è stata finalista di Coppa Uefa.

Forse bisognerebbe affidarsi alla saggezza della tradizione.

Vintage is cool. 




 



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