giovedì, novembre 22, 2012

Tutta colpa dei Robinson





Mi hanno detto che questo blog dovrebbe parlare anche di altro, come tutti i flussi che si rispettino. Un po' come il libro. E' vero, nel libro parlo un po' di tutto. E la Roma fa parte del mio tutto, me ne darete atto. Per cui perdonatemi se mi sono soffermata sulle vicende giallorosse, tralasciando le mie.

E allora parliamo un po' dei retaggi che ci portiamo dietro, delle mille convinzioni e consapevolezze che fanno parte del nostro essere, o perlomeno del mio.

C’è chi sostiene che, a molte donne della mia generazione, la vita l’abbiano rovinata Cenerentola e Candy Candy. La prima con la storia del principe azzurro, l’altra con quell’istinto da infermiera e crocerossina che ci convince che il nostro amore sarà in grado di curare e cambiare l'immutabile. E aggiungerei anche con l'assai triste sottomessaggio di ascesa sociale che un buon matrimonio porta con sè.
E posso dire, con sicura certezza, che quest’ipotesi non è del tutto sbagliata.

Anche se a me personalmente l’hanno rovinata i Robinson.
Perchè se e quando ti pensi in coppia, quella coppia te l'immagini e pensi come vorresti che fosse.

Altro che Dante e Beatrice, Paolo e Francesca, Antonio e Cleopatra, Ranieri e Grace Kelly. 

La mia coppia preferita  rimane quella composta da Claire e Cliff Robinson.

Uno di quelli accostamenti che guardi e dici "Certo, però, vorrei proprio essere così".
Ed è vero che fanno parte di una serie televisiva ma a ben vedere ne fanno parte anche Ridge e Brooke e qualche differenza, così ad occhio, la noterei. E comunque non mi fanno lo stesso effetto nè la famiglia Bradford nè Genitori in Blue Jeans.

Semplicemente Claire e Cliff sono una coppia bella da vedere e bella in cui immaginarsi. Magari non facilissima da costruire, un po' al di fuori degli schemi ma che mette allegria e fiducia.

Personalmente, nelle mie manie tassonomiche, divido le coppie che conosco in due categorie:

1) Le coppie che mi fanno rimpiangere di essere single
2) Le coppie che mi fanno benedire il fatto di essere single

Le prime sono quelle che sanno ancora di qualcosa, quelle in cui noti sguardi complici, risate sincrone, manie complementari.
Le seconde quelle in cui tutto questo non solo non lo noti ma se fai attenzione scorgi o una desolante indifferenza o gesti di rabbia, insofferenza e occhiate che di tutto sanno, tranne che di complicità.
E allora non penso di essere così strana se cerco di trovare qualcuno che mi permetta di costruire "il modello uno" e se rifuggo chiunque mi dia l'impressione del "modello due".

Perchè come andrà lo sai sin dall'istante zero. 
Non sai SE andrà ma il COME lo sai immediatamente.

E allora vi lascio Cenerentola e Candy Candy (e la loro incrollabile certezza di riuscire, con volontà, fatica, sudore e qualche esaurimento nervoso, a cambiare il 2 in 1, un giorno o l'altro).

Io mi tengo stretti Claire e Cliff.

2 commenti:

chamito ha detto...

"Non sai SE andrà ma il COME lo sai immediatamente." è una grande verità.
Ma secondo me l'animo della crocerossina è insito in voi donne per quanto cerchiate di soffocarlo, così come penso sia insito in noi uomini il desiderio di trovare una donna che faccia di tutto per farci diventare il SUO uomo, così come lo vuole lei.
Perché puoi stare sulle tue e fare il prezioso quanto vuoi, ma quando la tua donna ti guarda sorridendoti con gli occhi... Sei annientato, e capisci che tu esisti per rendere felice lei! :-)

Alessandro ha detto...

Mi hai fatto venire voglia di rivedere i Robinson :)